In occasione della giornata mondiale dei donatori di sangue, vogliamo parlare in modo approfondito dell’argomento per ricordarne l’importanza e indicarti la migliore soluzione per rigenerare in modo naturale il sangue e ricaricare le energie dopo una trasfusione.
Forse ti stupirà sapere che stiamo parlando proprio di acqua di mare e plasma marino.
Senza il sangue ed i suoi componenti, l'esistenza stessa non sarebbe possibile. La vita di tutti gli esseri viventi è legata al suo movimento e alla sua efficienza.
Il sangue è un tessuto vivo che costituisce circa il 5-7% del volume corporeo; in un organismo adulto ne circolano, in media, 4-5 litri.
Ma di cosa è fatto questo liquido così speciale?
Il sangue è composto da una parte detta corpuscolata o cellulare (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) che rappresenta circa il 45% del totale, ed una liquida chiamata plasma.
Il plasma sanguigno contiene proteine, nutrienti, prodotti del metabolismo, ormoni e elettroliti inorganici, ma è privo di cellule: è composto, principalmente, da acqua (92%), proteine (8%) e sali minerali.
Donare il sangue, o il plasma, è un meraviglioso gesto di altruismo che può salvare molte vite letteralmente ogni minuto. Un grandissimo atto di amore verso gli altri che potrebbe salvare la nostra stessa vita o quella di un nostro caro.
È un grido silenzioso di speranza che viene dal cuore di tutte quelle persone che si trovano ad aver bisogno del sangue di qualcun altro per poter sopravvivere.
Per donare il sangue è necessario:
“Ogni donazione di sangue può salvare 3 vite umane!”
I componenti del sangue (emocomponenti) ed i derivati del plasma (plasmaderivati) servono a salvare vite, allungarne la durata e migliorarne la qualità.
Sangue, plasma e i loro derivati, sono indispensabili:
L’importanza di avere emocomponenti a disposizione è vitale anche per tutte quelle persone coinvolte in eventi eccezionali come terremoti, disastri o incidenti.
E non solo.
Il sangue, con i suoi componenti, rappresenta per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza:
Molte persone sono restie a donare perché temono per la propria salute e sicurezza.
Il Servizio Sanitario Nazionale ha come obiettivo primario, oltre alla tutela della salute di donatori e trasfusi, la sicurezza degli stessi emocomponenti che vengono trasfusi (globuli rossi, piastrine, plasma)
Questo avviene grazie all’accurata selezione del donatore, alle indagini di laboratorio di ultima generazione, al buon uso del sangue, all’emovigilanza che hanno, tra le altre, tre finalità principali:
Inoltre, in Italia il sangue e tutti gli emocomponenti sono considerati un bene pubblico tutelato dalla legge.
Con la nostra donazione di sangue, possiamo fare davvero la differenza.
Infatti, dalla centrifugazione e dalla successiva separazione dei componenti del sangue si ottengono:
Vediamo ora nel dettaglio quanti e quali sono i tipi di donazione.
Esistono 4 tipologie di donazione:
In base alle caratteristiche dell'aspirante donatore, al momento della donazione questi verrà indirizzato verso la scelta più idonea.
Infatti, ogni donazione segue delle procedure e delle modalità ben precise.
La procedura più comune è la donazione di sangue intero:
Una volta raccolta una sacca di 450 ml, il sangue viene scomposto nelle sue tre componenti principali (globuli rossi, plasma, piastrine), che poi verranno utilizzate separatamente.
L’alternativa più frequente è la donazione di plasma, che si ottiene tramite un processo chiamato plasmaferesi.
La donazione di plasma:
Il plasma donato si ricostituisce in poco tempo ed è possibile donare ogni 14 giorni.
La donazione di plasma, oltre che per le trasfusioni, serve anche alla produzione di medicinali plasmaderivati, come ad esempio l’albumina.
Il plasma raccolto in Italia proviene da donazioni volontarie, periodiche, responsabili, anonime e gratuite.
È la materia prima per la produzione di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri “farmaci salvavita”.
Attualmente l’Italia è ai primi posti in Europa per la quantità di plasma che viene raccolto ed inviato alle aziende farmaceutiche autorizzate alla sua lavorazione industriale per ottenere questi medicinali.
Sono le Regioni, sia singolarmente che in forme associate, a consegnare il plasma raccolto dai Servizi Trasfusionali del proprio territorio alle queste aziende.
A livello burocratico, la titolarità della materia prima plasma,così come dei suoi derivati, è pubblica.
Le recenti necessità di trovare terapie efficaci nella cura del Covid-19 hanno dimostrato come il plasma, donato da soggetti guariti ed immunizzati, sia effettivamente idoneo a questo scopo.
Come funziona?
La terapia con plasma prelevato da soggetti convalescenti prevede il prelievo da persone guarite dal Covid-19 e la sua successiva somministrazione a pazienti affetti da Covid-19.
Il candidato donatore, per poter donare il suo plasma iperimmune, dovrà rispondere, oltre ai canonici requisiti per l’idoneità previsti dalla normativa trasfusionale, ai requisiti specifici richiesti per il Sars-CoV-2.
Sarà cura del medico responsabile della selezione a constatare l’idoneità alla donazione di plasma iperimmune.
Una volta prelevato, il plasma iperimmune viene sottoposto ad una serie di test di laboratorio, anche per quantificare i livelli di anticorpi “neutralizzanti” e a diverse procedure che garantiranno il più elevato livello di sicurezza per il ricevente.
La trasfusione verrà utilizzata per trasferire gli anticorpi anti-SARS-CoV-2, sviluppati dal paziente-donatore guarito, alle persone con infezione in atto che non ne abbiano prodotti di propri.
La donazione di plasma iperimmune non prevede particolari procedure e può essere effettuata in tutte le strutture già predisposte per la normale donazione di plasma.
Anche per la conservazione non sono richieste modalità specifiche e lo stoccaggio può avvenire nelle comuni banche del sangue.
L’alternativa meno frequente tra le varie tipologie di donazione è la cosiddetta piastrinoaferesi, cioè la donazione delle sole piastrine.
La donazione di piastrine:
È possibile effettuare fino a 6 piastrinoaferesi l’anno.
La donazione di piastrine serve a creare, tra le altre cose, dei composti noti come gel piastrinici che vengono utilizzati principalmente per accelerare i processi di cicatrizzazione.
I separatori cellulari consentono di effettuare anche le cosiddette donazioni multiple, ovvero donare più elementi del sangue contemporaneamente:
“Nel mondo ogni minuto viene salvata una persona grazie ai donatori di sangue”
Se hai deciso di donare il sangue, ecco a quali strutture rivolgerti:
Il sangue intero può essere donato sia presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ASL di residenza, sia presso le unità di raccolta sangue gestite dalle Associazioni Donatori di Sangue (AVIS, FIDAS…), che si occuperanno di trasportarlo presso gli ospedali per tutte le fasi successive di analisi, controllo e lavorazione.
Perché parlare di plasma marino nelle donazioni di sangue?
Il plasma marino, così come il plasma sanguigno, è composto quasi esclusivamente da sali minerali ed oligoelementi.
Questi due tessuti vitali sono, infatti, accomunati da quelle che vengono chiamate “identità fisica e fisiologica”.
Ciò significa che la composizione della loro formula minerale è quasi identica, come la loro concentrazione, con proporzioni analoghe a quelle mediamente presenti nell’organismo umano.
Inoltre, plasma sanguigno e plasma marino sono affini anche nell'organizzazione e nella sinergia dei loro componenti.
Il plasma marino diventa, proprio per questi motivi, un supporto ideale per tutti i donatori di sangue, soprattutto nella fase immediatamente successiva alla donazione.
Fra i diversi utilizzi del plasma marino per la salute, quello nella medicina trasfusionale suscita numerose speranze.
Infatti, il plasma marino è un valido sostituto della classica trasfusione di sangue.
Il suo maggior vantaggio è quello di apportare all’organismo ricevente non solo un prodotto di origine naturale e biocompatibile con il nostro corpo, ma anche un complesso equilibrato nella sua composizione minerale, dal costo contenuto e di produzione praticamente illimitata.
Proprio il Dr. René Quinton, durante i salassi bianchi sui cani e, successivamente, nel corso degli esperimenti con i globuli bianchi, dimostrò come l’acqua di mare sia efficace per sostituire la massa sanguigna o far vivere i leucociti.
«E senza problemi di compatibilità con i gruppi sanguigni», ricorda la nipote Laure Schneiter-Quinton a proposito delle trasfusioni di sangue.
Dati confortanti arrivano anche da scoperte in tempi moderni.
Nel 2002, Marie-José Stelling, presidentessa dell’Associazione svizzera di medicina trasfusionale, dott ssa in scienze naturali e professoressa incaricata all’università di Ginevra, servendosi di un microscopio a campo oscuro, ha dimostrato, in collaborazione con suo marito, Nicolas Stelling, e con Monika Ramseyer che il plasma di Quinton mantiene in vita i globuli bianchi “in vitro”, a differenza della comune soluzione fisiologica.
Durante l’osservazione è stato confermato come i leucociti, immersi in una soluzione di Quinton isotonico, presentino un’attività normale con movimento “ameboide” tipico, identica a quella osservata nell’ambiente interno del sangue sano, privo di malattie.
«L’acqua di mare così presentata è proprio un ambiente organico simile al nostro ambiente interno», scrive la ricercatrice. «È un dato di fatto dimostrato a livello clinico e terapeutico».
Il plasma marino isotonico potrebbe quindi essere iniettato senza alcun rischio.
Fonti:
www.avis.it/it/la-donazione
www.donailsangue.salute.gov.it/
www.centronazionalesangue.it/
Bibliografia:
Curarsi con l’acqua di mare - Jean-Claude Rodet & Maxence Layet (libro)