Nella pratica naturopatica, l’attenzione all’apparato intestinale è basilare. Infatti, uno stato di disequilibrio intestinale può essere causa dell’inefficienza di alcune funzioni o dell’intero organismo. Senza contare che è proprio l’intestino ad essere maggiormente colpito dal punto di vista della somatizzazione emotiva.
Nell’intestino coesistono più ceppi batterici che si occupano di diverse funzioni fisiologiche. Per avere un’idea del quantitativo di flora batterica che il tuo corpo contiene, pensa che, mediamente, ogni grammo di contenuto intestinale contiene 1.000 miliardi di batteri suddivisi in:
Le colonie batteriche che popolano il tuo microbioma si suddividono in:
La microflora intestinale in un ambiente sano si mantiene in equilibro grazie a delicati meccanismi di regolazione.
Un ambiente intestinale sano ha un rapporto pH acido-basico equilibrato. Dal benessere dell’intestino dipende il rapporto acido-base di:
Un pH intestinale alterato avrà ripercussioni sull’intero organismo.
Tra i fattori che influenzano il valore del pH troviamo:
Uno stato di acidosi cronico ha delle conseguenze che possono divenire piuttosto serie: alcuni studi sostengono che l’acidosi persistente sia alla base di malattie croniche degenerative (cancro, diabete, patologie cardiache...).
Inoltre, uno stato di acidosi limita la capacità di assorbimento da parte del tuo organismo di minerali, nutrienti e farmaci, impedisce la disintossicazione da metalli pesanti, riduce la produzione di energia e molto altro.
Uno stato di simbiosi è una situazione di armonia, collaborazione e mutua cooperazione fra organismi viventi e in cui esiste una situazione di eubiosi, ossia dove sia l’organismo che la microflora traggono vantaggio.
Nell'eubiosi i meccanismi cosiddetti bloccanti impediscono alla flora patogena di estendersi illimitatamente.
Se questo equilibrio dovesse venire a mancare si avrà una predominanza di germi patogeni e, di conseguenza, una situazione di disbiosi, in cui la flora intestinale è anormale.
Una flora batterica sana può facilmente venir disturbata da fattori di vario genere tra cui le conseguenze di una cattiva digestione (eccesso di carne, cattiva digestione, pasti frettolosi...).
Questo causa un eccesso di proteine mal digerite che favoriscono la proliferazione della flora batterica aggressiva. Di conseguenza, numerosi aminoacidi subiranno un processo che produrrà sostanze tossiche. L’aumento delle sostanze tossiche produrrà un sovraccarico metabolico epatico. Le tossine formatesi entreranno nel sistema linfatico e si depositeranno nel tessuto connettivo interstiziale e negli accumuli adiposi.
In ordine, in uno stato di disbiosi avremo:
E, di conseguenza, uno squilibrio generale dell’organismo.
La disbiosi è la conseguenza di uno o più fattori:
La disbiosi viene suddivisa in 3 forme a seconda della gravità e del tipo di trattamento che dovrà seguirla:
L’efficacia del trattamento della disbiosi è stato dimostrato tra il 1979 ed il 1990 presso l’Università J. Liebig in Germania su un totale di 5.000 pazienti affetti da malattie cronico-funzionali a carico dei principali apparati.
Tale intervento si basa su:
Il trattamento dovrebbe durare dalle 8 alle 12 settimane. A seconda della gravità della disbiosi saranno necessari tipi diversi di intervento e potrebbe essere necessario prolungarlo ulteriormente o ripeterlo ad intervalli regolari.
Riconosci qualche sintomo che potrebbe farti pensare ad una situazione di disbiosi intestinale?
Rivolgiti ad un Naturopata professionista: saprà valutare il tuo stato di benessere generale e complessivo, capirà se davvero ti trovi in uno stato di disbiosi ed, eventualmente, di che livello e ti seguirà passo passo inserendo il trattamento anti-disbiosi all’interno di un percorso personalizzato di benessere fatto su misura per te.