La pelle è l’organo di superficie del corpo umano e rappresenta l’INVOLUCRO PROTETTIVO e insieme anche di contatto con il mondo esterno.
Capiamo insieme la sua costituzione e le funzioni annesse. Se vista una sezione al microscopio potremo notare tre parti:
EPIDERMIDE rappresenta la parte più esterna, costituita da un insieme di strati cellulari sovrapposti in continua maturazione, che si spostano man mano dalla zona di confine tra il derma e l’epidermide per giungere in superficie ed esfoliare.
DERMA: la parte più interna, suddiviso a sua volta in 2 parti
Sotto il derma troviamo l’IPODERMA.
La pelle ha diverse funzioni per il nostro corpo, le principali sono:
La pelle è un organo di senso, fondamentale per l’omeostasi organica e più di qualsiasi altra parte del corpo si ritrova implicata nelle vicende psico-emotive dell’individuo.
È la struttura di confine tra il nostro “sé” ed il “non sé” o anche potremmo interpretarlo come il confine tra il nostro microcosmo interiore e il macrocosmo esterno (il mondo).
Pensiamo quanto nella quotidianità si intravedono profondi legami tra PSICHE e PELLE, anche solo il nostro linguaggio è ricchissimo di “modi di dire” che sottolineano la mediazione della pelle in molte delle nostre emozioni e stati d’animo come: “sei rosso dalla vergogna” o “bianco dalla paura” oppure “ho la pelle d’oca”.
Sono tutte espressioni che coloriscono il nostro modo di parlare e i cambiamenti dello stato fisiologico della pelle, accompagnano effettivamente stati emotivi pensate a: collera, rabbia, vergogna, ansia.
Anche i cambiamenti di lieve entità, come il calore o la sudorazione delle mani possono rientrare come segnale bio-logico ad un conseguente vissuto emozionale e sono da considerarsi una parte integrante della COMUNICAZIONE NON VERBALE.
Questo conduce a non stupirci se molte malattie o sintomatologie dermatologiche, del tutto o in parte possono essere correlate alla presenza di conflitti psicologici che attraverso la pelle possono esprimersi ed esteriorizzarsi.
Mi piace affermare che:
La pelle è, insieme agli occhi, l’altro specchio dell’anima!
Proprio per la sua posizione tra il confine del Sé e tutto ciò che sta fuori, la pelle diventa l’elemento fondamentale nel processo di identificazione.
Le Neuroscienze stanno palesando sempre più come il percepire i propri confini corporei come rigidi sia correlato ad una personalità fortemente determinata, poco condizionabile, motivata dal successo e a posizioni di prestigio nella società. Al contrario percepire il proprio biologico-confini come fragili e sfumati comporta un atteggiamento verso gli altri più insicuro, dipendente e in definitiva perdente.
Sappiate inoltre che la tattilità è filogeneticamente il primo dei sensi. Infatti l’embrione sviluppa come primo senso il tatto e la pelle diventa l’organo principale attraverso cui comunicare con il mondo circostante. Le stimolazioni del neonato passano tutte attraverso la stimolazione tattile.
In definitiva, la pelle è il telegrafo per il mondo esterno e nel contempo specchio per il mondo interno.
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A cura della Dott.ssa Barbara Giorgis