Per entrare nel vivo dell’argomento è bene comprendere prima cos’è la pelle. Ti consiglio di leggere prima l’articolo "La pelle: l'altro specchio dell'anima"
In realtà il termine più corretto è PEFS (PANSICOLOPATIA EDEMO-FIBROSCLEROTICA), ma continuerò a chiamarla cellulite per facilitarne la comprensione.
Simbolicamente la cellulite comunica l’incapacità di buttarsi indietro “i rifiuti” che il passato ha creato, trattenendo in noi quel bisogno inconscio di protezione, chiaramente coinvolgendo il sistema linfatico, diventa un segnale di difficoltà, comunicativa tra ciò che vorremo dire/essere all’esterno, in parità di immagine rispetto a ciò che l’esterno si aspetta da noi, causando una difficile identificazione di noi stessi.
Il terreno di origine è quello di grande incidenza, si intende la predisposizione ad ammalarsi legata a fattori genetici. Le concause sono i fattori che se sommati a una causa vera e propria contribuiscono all’insorgenza, alla progressione o all’aggravamento della patologia.
Tra le cause più importanti fumo, sedentarietà, lo stress, l’abbigliamento, gravidanza, l’immobilizzazione, la stipsi.
Le cause comprendono anche quelle vascolari, endocrine, metaboliche, posturali, alimentari.
La cellulite è una patologia e non un difetto estetico della pelle, colpisce l'80% delle donne, tra l’altro si presenta come una “piaga” non solo perché affligge la zona colpita, ma la persona nella sua meravigliosa complessità, un senso di disagio.
Nasce una profonda alterazione della circolazione veno-linfatica ed è importante una continua osservazione.
La cellulite non e’ grasso! Si evidenzia su persone anche in perfetto peso, quindi non è prerogativa delle donne in sovrappeso.
Cosce, glutei, fianchi, sono zone molto sensibili all’azione degli ormoni sessuali femminili (ESTROGENI) che tendono a trattenere i liquidi e accumulare adipe. Così la cellulite si insinua nell’ipoderma, tessuto fatto di cellule adipose situate sotto il derma.
Le cellule adipose aumentano di volume e trattengono i liquidi mentre il metabolismo tra gli spazi interstiziali procede con difficoltà. Poi, il mancato drenaggio dei liquidi determina una stasi fino a dare “START” al processo infiammatorio locale.
Oltre alle alterazioni, si evidenziano vari step o stadi di rottura, lacerazioni della membrana cellulare, i grassi in particolare i trigliceridi fuoriescono e si insinuano tra le cellule e i tessuti fino a formare una massa compatta che altera completamente la struttura e il metabolismo dei tessuti coinvolti, detta LIPODISTROFIA.
La compressione a cui è sottoposto il tessuto connettivo si ripercuote sia sui vasi sanguigni, con blocco del metabolismo e abbassamento della temperatura locale, sia sulle terminazioni nervose, provocando dolore.
DANNO VASCOLARE -> STASI CIRCOLATORIA (insufficienza di drenaggio dei liquidi intestinali) -> Accumulo in loco di cataboliti cellulari che determinerà un ulteriore richiamo di acqua per diluire i rifiuti.
Qui viene meno la funzione delle venule presenti nel derma e gli adipociti si uniscono e danno origine a micronoduli e noduli di grasso palpabili sulla superficie cutanea.
Quindi il danno vascolare si autoalimenta, i rifiuti sono sempre più accumulati per mancanza di drenaggio aumenta la sofferenza cellulare fino a giungere alla fibrosi e sclerosi delle fibre di collagene e del derma stesso.
Plasma Marino Marea è un’acqua di mare accuratamente filtrata e protetta da ogni inquinamento esterno. Presenta 92 tra gli oligoelementi di cui la matrice del nostro corpo è composta, porta mineralizzazione e idratazione a tutto il sistema.
Andiamo nel particolare e comprendiamo come Plasma Marea è in grado di condurre nutrimento al tessuto connettivo, quello più danneggiato, per remineralizzare il terreno e apportare più ossigeno e far involvere il processo infiammatorio.
Gli elettroliti del Plasma Marino mobilizzano i fluidi stagnanti nei tessuti in cui si sono depositati e dove iniziano a formarsi i micronoduli. Il drenaggio di tutti questi elementi, mediante una CONTINUA e COSTANTE assunzione dell’acqua di mare, porta i tessuti ad un rinnovamento delle risorse biologiche nei tessuti congestionati o nei focolari di infiammazione e l’eliminazione delle scorie (i rifiuti di cui abbiamo ampiamente descritto in precedenza).
Il meccanismo di azione del Plasma Marino è chiaro nell’infiltrazione nell’ambiente cellulare regolarizza il Ciclo di Krebs e migliora l’eliminazione dei cataboliti di rifiuto. Il plasma marino ha anche il ruolo di vettore, trasporta infatti amminoacidi, peptidi e altri elementi nutritivi e rafforza a lungo andare la fisiologica integrazione del terreno originario.
La modalità con la quale il Plasma Marino attraversa i tessuti è la capacità delle cellule di avere conduttori di proteine, minuscoli canali presenti nella membrana cellulare a cui è stato dato il nome di ACQUAPORINE.
Si assemblano in gruppi da 4 e formano un PORO dal quale passa una sola molecola alla volta di acqua, e pensate 3 miliardi al secondo!
A questo trattamento continuo possiamo avvalerci di alcuni alleati della fitoterapia naturale e qualche tecnica galenica da far a casa in piena autonomia.
Posologia: Plasma Marea 20 ml + 50 gocce di ciascuna pianta indicata + acqua naturale 200 ml.
Da sorseggiare prima di colazione e ripetere 3 volte al dì
Fango per la pelle
Lo stesso prodotto può essere usato per la creazione di un fango ad uso topico partendo da 150 g di argilla verde ventilata, posta in ciotola di ceramica o terracotta lentamente aggiungere la preparazione liquida fino al raggiungimento di una poltiglia cremosa, morbida senza grumi.
Inumidire la zona da trattare tamponando con panno, applicare il fango e coprire con pellicola trasparente e tenere per 50 minuti. Eliminare con abbondante getto di acqua. Può essere usato uno spruzzino con dentro acqua marea e nebulizzato sulla parte trattata.
A cura della Dott.ssa Barbara Giorgis